Alimentazione Metabolismo e Benessere

Alimentazione Metabolismo e Benessere

I nostri professionisti vantano un’esperienza pluriennale in ambito di ricerca e applicazione in ambito nutrizione.
Siamo in grado di offrire ai nostri pazienti un valido ed unico supporto per comprendere le dinamiche metaboliche del proprio corpo. Attraverso percorsi di nutricenomica (test del DNA) sarà possibile individuare criticità metaboliche da correggere attraverso indicazioni nutrizionali personalizzate.

Non una semplice dieta pesata poco conciliabile ad uno stile di vita lavorativo ma una educazione alla corretta scelta dei cibi.
Il test del DNA è modulabile per uno screeaning legato a problemi metabolici di ipersensibilità alimentari, dislipidici, di predisposizione al diabete, a problemi cardiovascolari e di ipertensione.
Il test viene associato ad ecografie che studiano la stratificazione in differenti parti del corpo del tessuto adiposo.

Molte persone soffrono di disturbi quali gonfiori addominali, stipsi o dissenteria ricorrente. La causa di questi disturbi potrebbe essere un disequilibrio della flora batterica intestinale (disbiosi). Attraverso un particolare test, messo a punto dai nostri professionisti siamo in grado di individuare lo specifico probiotico utile a riequilibrare la situazione.

La Metagenomica: il test Flora

Lo studio della flora microbica intestinale (il microbiota intestinale) è un argomento non solo attuale ma che può aprire un approccio nutrizionale innovativo ed in grado di affrontare positivamente una
serie di condizioni fisiologiche e patologiche. É stato infatti dimostrato il suo coinvolgimento nella
protezione contro agenti patogeni, nella modulazione del sistema immunitario e nello sviluppo delle
situazioni fisiologiche, subpatologiche e patologiche.
Per raggiungere questi risultati si sono dovuti superare i limiti imposti dalla microbiologia classica
tramite colture cellulari e rivolgersi al sequenziamento del patrimonio genetico che ha permesso lo
studio simultaneo di comunità di microorganismi.

Infatti, la crescita su terreni da coltura consente di identificare solo 1-3% dei microrganismi presenti in un campiome (Gordon, 2012; Hugenholtz et al., 1998), poiché ogni specie richiede particolari
condizioni di crescita, mentre l’uso del DNA genomico consente di individuare la totalità delle specie che compongono il campione in esame oltre a poter evidenziare le interazioni che le diverse speccie stabiliscono tra di loro e con l’ambiente in cui vivono.

La metagenomica è la branca della genomica che studia, simultaneamente, l’intera comunità complessa dei microrganismi presenti in un campione.
Sicuramente i batteri costituiscono la parte preponderante del microbiota umano, ma anche virus e funghi sono ben rappresentati. I distretti nei quali la ricerca è applicata sono l’intestino, la cavità orale, la pelle, il tratto urogenitale e quello nasofaringeo.

Grazie alla metagenomica è possibile studiare l’insieme dei diversi materiali genetici (il metagenoma) derivanti dalle diverse specie presenti in un determinato ambiente; così il materiale genetico dell’uomo e quello derivante dal suo microbiota (detto microbioma), rappresenta il metagenoma umano. Interessante è sottolineare che mentre il genoma umano è statico, il suo metagenoma è dinamico, poiché condizionato dalle modifiche a cui vanno incontro le diverse specie microbiche con cui è in simbiosi.

La metagenomica ha permesso di scoprire che nell’intestino sono presenti ben centomila miliardi di
microrganismi, come ha permesso di identificare i meccanismi di fine regolazione che permettono agli stessi di colonizzare e sopravvivere in stretta relazione con l’uomo. Si può, pertanto, considerare il microbiota intestinale come un “organo” nell’organo, che evolve con l’essere umano per raggiungere una relazione simbiotica che porta ad una fisiologica omeostasi.
L’intestino pone a disposizione un ambiente ricco di nutrienti mentre il microbiota svolge funzioni
indispensabili e che l’organismo non riesce a svolgere autonomamente come la produzione di alcune vitamine e la digestione di zuccheri complessi. Si crea una sorta di un “super-organismo”, frutto di complesse interazioni tra l’organismo e la sua componente microbica, in grado di “modulare” tra stato di salute o di patologia. In realtà lo studio del “microbiota umano” e della sua implicazione con le diverse patologie risale al 1683 quando Antonie van Leeuwenhoek raschiò materiale granuloso tra i suoi denti e visualizzò con un rudimentale microscopio i batteri della placca dentale.

I dati recenti hanno evidenziato che in condizioni di “salute” il microbiota rimane globalmente e
individualmente stabile nel tempo; di contro, nel caso di diverse malattie quali il diabete tipo 2,
l’obesità, il morbo di Chron, per fare qualche esempio, si osserva una significativa differenza sia nella quantità che nella diversità delle specie microbiche presenti.

La metagenomica si sta rivelando molto promettente sia per preservare la salute degli individui sani
sia per la caratterizzazione di alcune patologie, soprattutto per quelle in cui non si pensava che la
componente microbica avesse un ruolo patogenetico.

Il test Flora

Il test FLORA è un’analisi quantitativa delle più imporlanti popolazioni microbiche intestinali
attraverso una realtime PCR su campione fecale (che può essere raccolto in qualsiasi momento della
giornata e in qualsiasi periodo dell’anno) ed evidenzia eventuali squilibri patologici del microbiota del soggetto. Questa tecnica permette di individuare tutte le specie batteriche presenti nel tratto gastrointestinale con grande accuralezza.
Il test Flora è indispensabile per diagnosticare se la flora intestinale ha subito un’alterazione rispetto alla composizione fisiologica. Quando la flora intestinale buona viene ad essere progressivamente danneggiata, i batteri patogeni prendono il sopravvento causando un alterazione dell’equilibrio intestinale; in questi casi, si parla di disbiosi.
Un disequilibrio all’interno del microbiola può causare un’ampia gamma di sintomatologie dove l’aspetto soggettivo gioca un ruolo importante. Tra i sintomi più frequenti
segnaliamo:

• pancia gonfia,
• problemi digestivi
• colite, diverticolosi
• allergie
• intolleranze alimentari
• stanchezza cronica
• varie forme di epatite

Una disbiosi prolungata porta a danni locali e sistemici anche di grave entità. Questi danni causano
I’instaurarsi di varie patologie:
• gastrointestinali locali (coliti croniche; il morbo di Crohn e colite ulcerosa; poliposi intestinali;
divefiicolosi, celiachia, tumori);
• epatiche (insufficienza epatica e cirrosi fino all’ ipertensione portale);
• metaboliche (diabete mellito);
• immunitarie (allergie e intolleranze alimentari; disturbi reumatico-simili);
• psicosomatiche (stati depressivi);
• circolatorie (insufficienze venose agli arli inferiori; sindromi emorroidarie; aterosclerosi e
ipertensione arteriosa conseguente).

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